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PREGHIERA DEL VIANDANTE

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Ulisse che dialoga con Atena, col proprio SÉ O mio SÉ,  Mio sostegno, mio rifugio e mio amore,  Aiutami a proteggermi dai mali e dalle brutture del mondo.  Sostienimi ad affrancarmi dai veleni esistenziali e  A rendere luminose le mie parti oscure. O mio Signore, sostienimi nell’impegno d'evolvere Costantemente e illuminami affinché i drammi e i dolori della  Vita li possa trasformare in occasione di crescita e in squarci di luce  E verità. Aiutami perché possa liberarmi dalla reattività, da rancori e vendette.  Sorreggimi affinché possa riscattare il mio male e riparare le mie colpe. O mio Sovrano, aiutami a rimanere semplice, sempre aperto all’amore,  Alla verità e all’essenziale. Dammi la forza e il coraggio  Di vivere e operare per Il mio e altrui bene senza tentennamenti,  Paure ed egoismi personali. Sorreggimi e illuminami  Quando cado nel dubbio e nell’oscurità. O mio Maestro di Vita, aiutami a mantenermi nella retta via,  Nella saggezza e nella prudenza, nella sapienza e

PREGHIERA ALLA VITA

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Madre mia, Regina della mia vita e della Vita, È con gratitudine e amore che mi rivolgo a Te Per ringraziarti della vita che, seppure con pause  Ed inciampi, mi sono impegnato e m’impegno  Costantemente per trasformarla, armonizzarla  E abbellirla rispetto a come l’ho ricevuta. Madre mia, grazie dei doni e delle Bellezze che mi hai elargito, nella speranza di  Averne fatto e di farne un buon uso per la mia e Altrui vita, superando di volta in volta egoismi e avidità. Mia Sovrana, protezione e grazia della mia vita,  Assistimi affinché conservi un cuore puro, accogliente  E compassionevole dinanzi agli immancabili patimenti  E alle offese, alle ingratitudini e avversità della vita. Sostienimi dinanzi alle mie paure e quando  Sprofondo nell’angoscia e nel dolore. Madre mia, mio conforto e mia gioia,  Accoglimi nel tuo amorevole seno. E così sia.  (Gabriele Palombo)  

LA PREGHIERA ANTROPOLOGICA

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PREGHIERA AL PROPRIO SÉ

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I CONCETTI FONDAMENTALI DELLA PSICOLOGIA ANALITICA DI C. G. JUNG (Saggio)

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“ L'uomo non sopporta di vivere a lungo una vita priva di senso ”. (Carl Gustav Jung) Carl Gustav Jung (1875-1961) è nato ed è sempre vissuto in Svizzera. All'inizio della sua professione era uno psichiatra che via via si dedicò sempre di più alla psicoanalisi, proiettandosi in seguito aldilà dell'una e dell'altra disciplina. In sostanza, anche se Jung ha definito l'insieme delle sue riflessioni sull'uomo come psicologia analitica, molte sue idee a mio avviso la trascendono. Probabilmente furono il dissidio e la competizione che instaurò con Freud (unitamente al disconoscimento della vita prenatale) che non gli permise di cogliere l'ampiezza delle sue scoperte. Penso di poter affermare che la psicologia junghiana è un misto di psicologia e spiritualità. La psicologia freudiana essenzialmente è, per così dire, fissata sul passato, mentre la psicologia junghiana concentra di più la sua attenzione sul progetto e quindi sul futuro. Jung fin da piccolo fu imm

LETTURA DEL FILM L'ULTIMO SOGNO di Irwin Winkler (saggio)

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“ Anche se delle volte sembrano affievolirsi o persino ti tormentano, non rinunciare mai ai tuoi sogni, perché chi smette di sognare cessa di vivere ”. (Gabriele Palombo) I protagonisti del film sono: George Monroe, architetto, divorziato, Robin, la sua ex moglie, Sam, il loro unico figlio, Peter, l'attuale marito di Robin e i loro due figli, Ryan e Adam, Colleen, la vicina di casa di George, e sua figlia Alyssa. George, eccentrico architetto, vive in una catapecchia posta a strapiombo sul Pacifico. La casa in cui ha vissuto con moglie e figlio prima del divorzio, un luogo bellissimo, pieno di splendide ville e con un panorama mozzafiato, dove la sua abitazione contrasta con il circostante paesaggio. La fatiscente casa in cui egli vive è lo specchio del suo attuale mondo interno: è solo, con un matrimonio interrotto per la sua difficoltà a trasformarsi e quindi a cambiare il rapporto di coppia e col figlio Sam abbandonato a se stesso e pericolosamente alla deriva. Il figlio e l

LETTURA DEL FILM LE INVASIONI BARBARICHE di Denys Arcand

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                                                    “ L'amicizia non elimina gli affanni e i dolori della vita, li condivide ”. (Gabriele Palombo)   I protagonisti del film sono Rémy e Louise, marito e moglie, separati da quindici anni, i loro due figli, Sébastien e Sylvaine, la fidanzata di Sébastien, Gaélle, gli amici di Rémy, Pierre e Claude, Diane e Dominique, l'una e l'altra ex amanti di Rémy, Nathalie, la figlia di Diane, più una singolare suora dell'ospedale di nome Costante. Non è facile soffermarsi sull'argomento principale di questo film, poiché tratta del dolore più lancinante e profondo cui ogni persona alla fine dovrà confrontarsi: il dolore della separazione e della morte. È sempre straziante separarsi da questo mondo e dalle persone che si sono amate e che si amano, ma andarsene leggeri e pacificati significa farlo nel modo migliore. Il film tratta pure dell'eutanasia, un problema, insieme all'aborto, assai delicato e complesso che non p